Concorso Magistratura: quali criteri vengono utilizzati per selezionare le prove scritte? Ecco la risposta.

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A tale fine, si ritiene utile evidenziare, in tema di criteri selettivi per la prova scritta del concorso in magistratura, che il d.lgs. 160/2006, all’art. 5 comma 3, si limita a stabilire che “Nella seduta di insediamento di tutti i suoi componenti, la commissione definisce i criteri per la valutazione degli elaborati scritti e delle prove orali dei candidati”: è la Commissione (composta, si ricorda, non soltanto da 21 magistrati, ma anche da 5 professori universitari e da 3 avvocati), pertanto, a stabilire detti criteri selettivi.

Tuttavia, si legge in  GIANNITI, Guida al Concorso per Magistrato Ordinario, pag. 89, 2017, che:

“gli elementi ritenuti generalmente indispensabili per una valutazione positiva «al minimo» sono:

a) la dimostrazione da parte del candidato di conoscere i concetti fondamentali e quelli specifici, che formano oggetto del tema assegnato;

b) la chiarezza, il rigore metodologico e la capacità di sintesi delle argomentazioni;

c) la correttezza – anche ortografica, grammaticale, logica e sintattica – dell’esposizione, nonché l’uso di appropriata terminologia giuridica;

d) in caso di non approfondita conoscenza della parte speciale, che forma oggetto del tema, la dimostrazione da parte del candidato di sapersi orientare nell’esposizione degli elementi caratteristici dell’istituto esaminato, e di saper fornire, alla luce dei contributi della giurisprudenza e della dottrina, una ragionata ed intelligente soluzione della questione, anche se difforme dall’orientamento comune o prevalente;

e) per quanto concerne lo svolgimento dell’elaborato di diritto amministrativo (che può avere ad oggetto anche una problematica in materia di diritto comune o di pubblico impiego), è necessario che il candidato dia dimostrazione di sufficiente padronanza della problematica afferente il riparto delle giurisdizioni.

In base ai suddetti parametri (spesso più semplici nell’enunciazione che nell’applicazione concreta) ciascuna commissione assegna il punteggio minimo a quei candidati che, sulla base di una valutazione globale dei tre elaborati, che, pur essendo incorsi in inesattezze non rilevanti, dimostrano di avere una preparazione appena sufficiente, riservandosi un più puntuale controllo degli stessi nella prova orale”.

 

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