Dolo colpito a mezza via dall’errore: precisazioni

Quando la condotta dell’agente sia consapevolmente diretta a uccidere, ma l’evento si verifica – non per effetto di quella condotta, bensì – di altra, successiva, posta in essere dallo stesso agente in virtù dell’erronea convinzione che la vittima sia già deceduta, l’omicidio non potrebbe essere imputato a titolo di dolo, se non sotto il profilo del delitto tentato, e l’ulteriore segmento della condotta potrebbe essere ascritto all’autore solo a titolo di colpa.

 

Cassazione penale, sezione prima, sentenza del 16.04.2020, n. 12300

Condividi
Share On Twitter
Share On Linkdin

Leave a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Show Buttons
Share On Facebook
Share On Twitter
Share On Google Plus
Share On Linkdin
Hide Buttons